Il lavoro di recupero dell’emozione è trasfigurato in una teoria di frame fotografici che testimoniano la riconquista di un azione o un istante dal profondo significato emotivo, restituito pittoricamente soprattutto nella risoluzione del dettaglio.
Da qui le suggestioni primitive delle opere che, nella ricerca della dimensione esperenziale originaria, richiamano fortemente una pittura per istantanee, tanto nella frequente bidimensionalità delle figure sagomate, quanto nella scelta dei colori, elementari ma non primari, ora marini ora terreni, in definitiva ‘umani’.
Dense e accese cromie, figurazioni ataviche, proposte dal significato criptico si insinuano, con il loro spazio particolare, fra simbologia e mondo fisico, tra immagine e senso.